Miniesercizio 3


Eccoci alla terza puntata con i miniesercizi.

Solite regole: 100 parole esatte.

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(Foto di scriverecreativo.wordpress.com)

In questa foto ci sono molti spunti per una storia. Potete prendere il punto di vista di uno dei personaggi. Potete descrivere. Potete pensare.

Ciò che invece vi chiediamo è di scrivere il futuro. Vorremmo che scrivesse in cento parole i fatti successivi a questa scena relativamente alla ragazza con le braccia aperte. Questa ragazza avrà un futuro, forse lungo, forse breve; forse avrà un futuro triste, forse sarà felice. 

Scrivete del suo futuro in 100 parole. Avete 100 frecce soltanto nella vostra faretra.

Non vedo l’ora di leggervi!

24 pensieri su “Miniesercizio 3

  1. Juna è uscita presto questa mattina perché vuole, con i suoi compagni, partecipare al flash mob, che si terrà davanti al ministero. Juna è una graziosa ragazza filippina che si è da poco ricongiunta ai genitori in Italia e che spera di costruirsi un futuro brillante! Molti sogni e nessuna certezza! Purtroppo il futuro per Juna è arrivato prestissimo, direi subito.
    Un pazzo ubriaco, alla guida di un’auto rubata, ha preso male la curva al semaforo, e sbandando, è finito sul marciapiede prendendo in pieno la ragazza!
    Inutili i soccorsi, inutile tutto!
    Se ne è andata
    sorridendo, ai suoi sogni…

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  2. Tra tutti i ragazzi del gruppo lei attirò la mia attenzione.
    Camminava con i suoi compagni con lo sguardo rivolto al cielo inseguendo chissà quale pensiero nella sua mente.
    Forse del passato. O, forse, più probabilmente, del suo futuro. La postura delle mani, rivolte anch’esse al cielo, come se volessero raccogliere qualcosa mi convinse che pensava al futuro. Pensai con nostalgia di quando alla sua età anche io pensavo al futuro.
    Nessuno, nemmeno lei, poteva sapere come sarebbe stato il suo futuro.
    Ma le augurai che almeno nell’immediato, fosse migliore del mio, dato che camminando guardandola, sbattei contro un semaforo.

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  3. Zhang ormai aveva deciso, andare lontano, voleva un occidente infarcito della sua falsa libertà.
    Sua madre in lacrime le parlava di tradizioni millenarie, tuttavia avrebbero lasciato il posto alla libertà.
    Si, magari avrebbe potuto indossare delle minigonne e dei tacchi alti, sentirsi libera di gridare.
    Alzò quelle mani ,ha detto al professore che ha accettato di studiare in Inghilterra.
    Ama ciò che percepisce, sente dietro a lei parole, saluti e raccomandazioni.
    Basta , vuole vedere con i suoi occhi vi prego, lasciatela andare.
    Ecco, adesso si fermerà al tempio, prenderà il bastoncino di incenso, chiude gli occhi, sorride e piange.

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  4. Ma no! Era il pezzo della mostra che mi interessava di più e non ci sarà. Perché succede sempre così? Anche a scuola, anche quando andiamo a una mostra. Non è possibile. Sono una delle poche che apprezza la pittura in questa classe e non posso godermi neanche questo.
    A chi vuoi che importi di vedere vecchi quadri in un museo? I miei compagni preferirebbero di certo andare a stendersi al parco o comprare un gelato passeggiando per negozi. Io, invece, non vedevo l’ora di vedere quel quadro e invece me l’hanno portato via. Proprio pochi giorni fa. Che beffa!

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  5. eccomi al vostro appuntamento.
    Scritto sul mio blog http://wp.me/pNMKv-Hh
    e lo riporto anche qui.

    Jane si guarda intorno. Ha sentito cadere qualcosa dal cielo.
    “Oh! Mio Dio! Proprio a me?” sospira ad alta voce.
    Fred, che la segue, sghignazza divertito. “Non lo sa che sei fortunata?”
    Jane si volta inviperita. “Di che fortuna vai cianciando, stupida creatura?”
    Ora tutti sono intorno a Jane. La guardano. Alcuni sorridono. Altri ridono a crepapelle.
    Jane allarga le braccia verso il cielo. ‘No, non è possibile’ si dice con l’occhio umido pronto a una crisi isterica. ‘Ma come si può?’
    Gli altri riprendono il corteo, mentre Fred ripete. “Sei fortunata, Jane”.
    “Sarò fortunata” biascica arrabbiata. “Ma sono scagazzata!”

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  6. “Signorina, attenta! Ma dove sta guardando?”
    “Mi scusi signora, non volevo urtarla, non l’ho proprio vista”
    “Me se sono accorta, i giovani d’oggi sempre la testa fra… Lin? Sei proprio tu?”
    “Signora maestra, come sta? Saranno anni…”
    “Già, sei cresciuta parecchio. A cosa stavi pensando tanto intensamente?”
    “Stavo esultando, sono così felice! Non riesco a trattenermi, mi metterei a ballare”
    “Non sulle strisce pedonali almeno! Cosa ti è successo?”
    “Ho superato l’esame con il massimo dei voti. La borsa di studio è mia. Andrò a studiare in America!”
    “Complimenti ragazza! Tieni gli occhi fissi davanti a te e andrai lontano!

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  7. Appena usciti dal museo, ci siamo incamminati tutti verso la fermata del autobus, quando Jennifer ha cominciato a imprecare a voce alta, alzando le braccia al cielo come se chiedesse una grazia a Dio. La gente la guardava stupita, mentre nessuno di noi riusciva a capire cosa stesse dicendo. “Attenta a dove vai le gridai da dietro ” nel tentativo di avvisarla che difronte a lei c’era un cartello di lavori in corso. Ma lei non mi sentiva, tanto era presa dalla sua imprecazione. Fu tutto rapidissimo. Inciampo sul cartello che avvisava del pericolo e cadde dentro la voragine che c’era davanti. Tutti gridarono, non potei fare nulla per fermarla, era troppo tardi.. Poi dal fondo della buca si senti una voce , era lei che come se niente fosse continuava a imprecare. Feci luce con il cellulare e la vidi. Era là seduta con le gambe diritte davanti a se, ma incolume. La buca era profonda almeno 10m, non capisco come si sia salvata da quel volo, spero solo che ora ci spieghi con chi c’è l’aveva prima…

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      • A dire il vero dovrei toglierveli i riferimenti essendo andato chiaramente fuori tema 😛
        Comunque ho fatto come richiesto, ditemi se così va bene. Poi, se mi permettete, vorrei fare una piccola richiesta anch’io: assodato che il raccontino è fuori tema e fuori “concorso” potrei sapere nonostante tutto che impressione vi ha fatto? Grazie

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        • Non siamo così fiscali sull’andare fuori tema… a noi interessa dare ispirazione. Da qui in poi ognuno faccia quello che la creatività gli dice.
          Per quanto riguarda l’impressione che mi ha fatto come dico sempre non sono un professionista quindi la mia opinione vale quanto quella di chiunque altro… posso dirti che sul modo di scrivere non ho da dirti molto, mi pare scritto bene, scivola velocemente, non mi sono trovato ad inciampare leggendo, quindi bene. Per il contenuto è molto soggettivo, personalmente non amo questo genere di racconti, li trovo troppo forti per la mia sensibilità.
          Ripeto ancora per essere cristallino: la mia è pura opinione, non ha un valore oggettivo ma solo soggettivo.

          In ogni caso ti do il benvenuto e spero di leggere altri tuoi racconti. Come vedi nel blog ci sono le categorie e i post passati. Un’ idea potrebbe essere quella di svolgere tutti i miniesercizi proposti fino a oggi. Oppure cercare negli esercizi lunghi.
          Inoltre oggi è uscito il nuovo esercizio settimanale… puoi provare!

          A presto!

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  8. Mi sono lasciata andare e stavolta nella faretra ci sono più di 100 frecce 😀

    Un gran mal di testa dilaniava la povera Ran. Se ne andava in giro, invocando il cielo di farlo cessare. Oramai era esausta e non poteva far altro se non sentirsi pervasa da quel dolore, come se non avesse scampo. La gente intorno la guardava perplessa oppure faceva finta di farsi i fatti propri. Intanto lei sentiva tutti i loro pensieri e le martellavano talmente tanto nel cervello che desiderò solamente che sua nonna non le avesse trasmesso quel dono. Tramite questo, poteva esser d’aiuto agli altri certo, ma tale potere si era così espanso che per la maggiore le provocava malessere. Sapeva che sarebbe stato così anche in futuro; era disposta ad accettarlo? Avvertì una sorta d’implosione dentro di sé che la fece urlare, senza nemmeno rendersene conto. Quando tutto finì, aveva il fiato corto, ansimava e si trovava in un bagno si sudore. Pian piano cominciò a realizzare che tutti intorno la stavano osservando immobili; non seppe giudicare se spaventati o preoccupati. Percepiva gli sguardi su di sé e poi, improvvisamente, rise e pianse allo stesso tempo. Si trovava immersa nel silenzio, un silenzio delizioso dentro il quale avrebbe voluto perdersi per sempre. Constatò con gioia che il suo desiderio era stato esaudito. Le forze astrali l’avevano ascoltata, annientando tutto il caos creato dai pensieri altrui che l’avevano tormentata per tutta una vita. Le entità superiori le avevano tolto il dono. In parte ne era dispiaciuta, ma finalmente avrebbe potuto essere felice per il resto dei suoi giorni, ascoltando semplicemente la voce dei propri pensieri e godendo di quel silenzio a cui tanto aveva aspirato. Contava solo questo.

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